3 GIUGNO 2017

SAFENET PROJECT: Visual census all'Isola di Capraia


Il progetto SafeNet ha come obiettivo quello di identificare le interazioni tre le Aree Marine Protette in modo da valutare il loro effetto sulla pesca e il loro contributo al raggiungimento del Massimo Rendimento Sostenibile (MSY). Il progetto è attualmente in corso e prevede la combinazione di dati storici con nuovi dati che si stanno raccogliendo in campo, in diversi casi di studio. Lo scopo finale è quello di valutare gli effetti a lungo termine dovuti all’istituzione delle aree marine protette nel Mediterraneo nord occidentale e dei benefici ecologici e socioeconomici che hanno scaturito.

Aplysia, in qualità di subcontractor del CIBM di Livorno, ha effettuato la raccolta di nuovi dati attraverso la somministrazione di questionari ai pescatori e realizzando una campagna scientifica di censimenti visivi subacquei (visual census) presso l’isola di Capraia. Quest’isola è inclusa nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano dal 1996. Attualmente il piano di attuazione del parco prevede una zonazione a mare suddivisa principalmente in due zone, la zona 1, situata a ovest dell’isola, rappresenta l’area a maggior tutela, nella quale l’ambiente marino è conservato integralmente e la zona 2, ossia la restante fascia costiera marina dell’isola, ad eccezione dell’area antistante il porto. Nella zona 2, la pesca professionale e ricreativa insieme ad altre attività antropiche come le immersioni subacquee sono regolamentate dal piano del parco.

La campagna di visual census è stata condotta da tre biologi dell’Aplysia a metà giugno 2017, in collaborazione con il Capraia Diving, utilizzando l’imbarcazione M/B Jamaica. L’area di campionamento è stata individuata nel tratto di costa occidentale e suddivisa in otto siti, quattro in zona 1 e quattro in zona 2, per un totale di 32 transetti.

I campionamenti sono stati effettuati in immersione con autorespiratori ad aria, ad una profondità compresa tra 5 e 8 metri ed entro il margine della prateria di posidonia, su fondali rocciosi con massi di dimensione variabile e copertura algale fotofila (prevaletemente Cystoseira e Acetabularia). I dati relativi alla taglia e alla abbondanza di ittiofauna rilevati visivamente sono stati raccolti su lavagnette subacquee in PVC attraverso il “metodo del transetto”, in cui il rilevatore subacqueo effettua un conteggio dei pesci osservati nuotando a velocità costante lungo un tratto di fondale a profondità costante largo 5 m, lungo 25 m e alto 2.5 m.